Un po' di storia

Il medico Tedesco F. Morell già nel 1977 sviluppò un nuovo metodo terapeutico, rendendosi conto di come le onde elettromagnetiche possono modificare funzioni fisiologiche a carico dell'organismo.
Con il contributo delle ricerche scientifiche del professor C. Smith della Salford University in Inghilterra, nel 1987 venne sviluppata la terapia di Biorisonanza.

Morell si rese conto di quanto fosse semplice intervenire a fini terapeutici direttamente a livello bioenergetico, piuttosto che sui complessi processi chimici, come normalmente avviene con l'assunzione di medicinali.
Venne dunque messo a punto un apparecchio in grado di captare e registrare le onde, o oscillazioni elettromagnetiche dell'organismo, e di rielaborarle in segnali terapeutici individuali.

Unico problema che si presentò a questo punto era la necessità di riconoscere che tali oscillazioni fossero costituite da frequenze "patologiche" (di disturbo) e "fisiologiche" (costituzionali).
Allora venne inserito per la prima volta nell'apparecchio Bicom un filtro separatore in grado di captare distintamente i due tipi di onde. A questo punto fu possibile trattare in modo mirato, riducendo o eliminando del tutto, le onde di carattere patologico.

La Biorisonanza Bicom

È un metodo terapeutico Biofisico che sfrutta a scopo curativo le "energie", o meglio le onde elettromagnetiche proprie del paziente e di altre sostanze.
Studi nel campo della biofisica hanno ormai dimostrato come i processi biochimici che avvengono nel nostro organismo sono regolati e guidati da campi elettromagnetici; il nostro corpo comunica principalmente attraverso meccanismi fisiologici stimolati chimicamente (es. ormoni), elettrici (attraverso il sistema nervoso) o elettromagnetici (onde fisiologiche costituzionali).

Alterazioni di un campo elettromagnetico possono arrivare ad alterare e modificare alcune funzioni basali nel nostro organismo.
Viceversa riuscendo a dare attraverso onde elettromagnetiche stimoli fisiologici ed eliminando eventuali campi di disturbo, possiamo solo migliorare queste funzioni.

Grazie agli studi precedentemente citati, possiamo dire che con lo sviluppo della tecnica di biorisonanza siamo in grado di sfruttare a scopo terapeutico le onde elettromagnetiche, ottenendo ottimi risultati in tantissime problematiche di diversa natura.

Grazie a questa terapia è possibile eliminare i campi di disturbo dell'organismo, le cosiddette onde patologiche, stimolando le forze del sistema di autoguarigione.

La nuova Bicom Optima

L'evoluzione continua.
Dopo svariati anni di studi da parte di medici e di sperimentazioni su numerosi pazienti, nel 2009 nasce la Bicom Optima con una potenzialità terapeutica innovativa rispetto a tutte le precedenti. Lavorando alla base come il precedente apparecchio, Optima offre una gamma più numerosa di programmi e una combinazione di questi ultimi in catene terapeutiche già organizzate in funzione di patologie comuni che possono affliggere un paziente.
Infine, grazie all'introduzione di un canale di uscita isolato, durante il processo terapeutico il paziente può essere immediatamente stabilizzato, migliorando e velocizzando cosi le potenzialità della terapia stessa, riducendo anche gli eventuali effetti collaterali già minimi.

 

Cosa possiamo curare


Con la terapia di Biorisonanza abbiamo la possibilità di intervenire direttamente su numerose patologie e dare supporto a diverse terapie.
I risultati di maggior rilievo sono stati osservati nelle seguenti affezioni:

  • Allergie acute e croniche a pollini, piante, graminacee, ecc.
  • Disturbi cutanei, eczemi, neuro- dermiti, micosi.
  • Asma bronchiale e raffreddore da fieno, su base allergica e non.
  • Infiammazioni acute o croniche a carattere generale.
  • Affezioni gastro-enteriche e delle vie urinarie.
  • Micosi intestinali.
  • Dolori muscolo scheletrici.
  • Affezioni reumatiche.
  • Emicranie.
  • Aderenze cicatriziali.
  • Trattamenti pre e post operatori.
  • Disturbi ormonali e del climaterio.
  • Terapie di prevenzione, di riequilibrio energetico e di rinforzo del sistema immunitario.

 

Come collaborare durante la terapia


Durante il periodo di cura bisognerebbe bere molta acqua, ovvero un minimo di 1,5 litri al giorno, ma se fosse adottato anche come un standard di vita sarebbe solo un intento a migliorare la salute. L'acqua è uno dei mezzi più potenti di cui disponiamo per eliminare tutte le tossine presenti nel nostro organismo ed è quindi ideale per una buona disintossicazione di tutte le sostanze prodotte a seguito di un processo terapeutico.

Normalmente non si riscontrano effetti collaterali a seguito della terapia, al massimo possono presentarsi sintomi come stanchezza, leggera sudorazione, sensazione di caldo o di freddo.

 

 

 

 

Lo Studio Efea è riconosciuto
per le sue prestazioni
da tutte le casse malati
con copertura assicurativa complementare.